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Sangue nelle feci: cosa è, i sintomi e cura online

Revisionato da: Elty~March 01, 2024
5 minuti

Sangue nelle feci: cosa è

Il sangue nelle feci può essere causato da svariati fattori che non necessariamente implicano la presenza di un disturbo grave all’interno del vostro corpo, ma che in alcune circostanze possono essere segnali di patologie ben più serie che meritano un’immediata attenzione.

Il sanguinamento rettale, chiamato in campo medico proctorragia, può dipendere dalla presenza di emorroidi, ragadi anali o polipi intestinali oppure da problemi ai vasi sanguigni, gastrite e infezioni, mentre nei casi più critici può essere sintomo di un tumore al colon, diverticolite o danni all’esofago.

E’ possibile rendersi conto della presenza di sangue rosso vivo nelle feci senza dolore dopo essere stati in bagno, dando un semplice sguardo alla carta igienica o dentro il water: ciò può essere provocato da banali e piccole emorragie e irritazioni nella zona anale che non devono destare preoccupazione.

Quando invece il soggetto nota l’emissione di feci scure tendenti al nero pece, allora la situazione potrebbe essere più allarmante poiché le emorragie provengono dalle regioni superiori all’apparato digerente.

Se le feci scure assumono un aspetto catramoso e sono accompagnate da perdita di peso, senso di debolezza e altri sintomi che riscontrate nella vita quotidiana, allora è importante rivolgersi subito a un medico che potrà procedere con un’ispezione anale, una colonscopia o un esame delle feci.

Talvolta invece, quando ci si rende conto di evacuare feci nere, cause come l’eccessiva ingestione di ferro (cioccolato e carne), carbone, bismuto e liquirizia possono essere il motivo dell’insolita colorazione, ma talvolta indicano anche la presenza di sangue parzialmente digerito che testimonia emorragie a livello di esofago, stomaco e duodeno.

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Sangue nelle feci: sintomi più frequenti

I sintomi inerenti al sangue nelle feci possono essere molteplici e soltanto una diagnosi accurata da parte di uno specialista, come il proctologo, può determinare esattamente la causa scatenante. E’ vero che può risultare un tantino imbarazzante sottoporsi a una visita rettale, tuttavia è fondamentale agire tempestivamente soprattutto nel caso in cui i sintomi possano far pensare a una malattia grave.

Emorroidi: – si tratta della causa più frequente da cui scaturisce la fuoriuscita di sangue dall’ano e, generalmente, accade durante la defecazione. La formazione e il rigonfiamento di vasi sanguigni all’interno o all’esterno dell’ano provoca il sanguinamento delle emorroidi, che solitamente hanno un colore rosso acceso:quando sono particolarmente infiammate possono causare sintomi come bruciore, prurito e un lieve dolore. Nella maggior parte dei casi è necessaria una semplice pomata per farle scomparire, mentre in circostanze più delicate esistono delle procedure ambulatoriali o interventi chirurgici molto efficaci.

– Ragade anale: solitamente causata da stitichezza e diarrea, la ragade anale è una piccola lesione del tessuto che si forma sulla linea mediana posteriore dell’ano, i cui sintomi possono provocare persino un dolore insopportabile specialmente durante il passaggio delle feci. Il ragade anale può comparire quando le feci sono eccessivamente dure oppure quando si presentano in grandi quantità: al loro passaggio, infatti, causano un piccolo trauma alla parete anale. Nella metà dei casi si rimargina da sola attraverso impacchi di acqua tiepida, blandi lassativi e trattamenti farmacologici, mentre nelle situazioni peggiori bisogna ricorrere alla chirurgia.

– Proctite: si tratta di un’infiammazione all’intestino retto, spesso causata da infezioni trasmesse sessualmente (gonorrea e sifilide), malattie infiammatorie all’intestino come il morbo di Crohn, ma può anche scaturire dalla radioterapia e dall’uso di antibiotici. La proctite è contraddistinta dalla fuoriuscita di muco nelle feci, sanguinamento rettale e dolore durante la defecazione.

– Polipi: rappresentano formazioni anomale di tessuto, generalmente di origine benigna, che coinvolgono particolarmente il colon e il retto anale e colpiscono soprattutto le persone con più di 60 anni di età. Tra i sintomi più frequenti ci sono la presenza di muco nelle feci, diarrea, stitichezza, sanguinamento e dolore addominale.

– Gastroenterite: infiammazione mucosa dello stomaco e dell’intestino tenue e crasso. I sintomi più frequenti sono diarrea, vomito e crampi addominali. Può scaturire dall’assunzione di cibi scaduti, acqua contaminata oppure, sebbene più raramente, da virus, batteri e parassiti, ma anche stando a contatto con una persona infetta. Nel caso in cui siano presenti tracce di sangue nelle feci è probabile che la causa sia di origine batterica.

– Tumore al colon: si manifesta con una percentuale molto bassa e nella maggior parte dei casi colpisce le persone con più di 60 anni o che hanno una predisposizione ereditaria: motivo per cui ci si sottopone, passati i 50 anni, all’esame di colonscopia, fondamentale per prevenire eventuali forme di cancro. I sintomi sono lievi e indolori e dunque il rischio è di comprendere tardivamente la gravità della malattia: aumento della frequenza di defecazione, dolore addominale, fuoriuscita di sangue dall’ano, stitichezza o diarrea e perdita di peso.

Sangue nelle feci: cura e rimedi

I rimedi per il sangue nelle feci dipendono esclusivamente dalla diagnosi che è stata tracciata da un medico, che sarà in grado di constatare con sicurezza se il problema è legato agli organi superiori all’apparato digerente oppure riguarda strettamente la zona dell’ano, come nel caso di emorroidi o ragadi.

Per un medico esperto è sufficiente osservare un campione fecale per effettuare una valida diagnosi e capirne la cura, mentre quando l’emissione di sangue è microscopica allora viene rilevata attraverso un esame delle feci in laboratorio ed è spesso è sintomo di una patologia intestinale.

Una volta accertata la presenza del sangue si procede attraverso l’anamnesi, fondamentale per raccogliere una serie di dati (sintomi, patologie, ereditarietà) molto utili, e un esame obiettivo per valutare lo stato di salute del paziente, il tipo di sanguinamento e il colore delle feci.

La coprocoltura è un tipo di esame indispensabile per valutare eventuali infiammazioni intestinali o la presenza di batteri e virus e avviene tramite la raccolta di un campione fecale. La colonscopia consente di ispezionare tutta l’area del colon attraverso l’inserimento dall’ano di una piccola sonda, così da individuare eventuali neoplasie, diverticoli e patologie infiammatorie.

E’ possibile anche esplorare il tratto digestivo superiore tramite un tubicino che viene inserito dalla bocca, utile per accertare la presenza di esofagiti, gastriti e ulcere. Come abbiamo visto, il sangue nelle feci può derivare da tantissime cause differenti, dunque non perdete tempo e parlatene subito con un medico che saprà individuare la cura adatta.

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