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Tutto sulla Curva Glicemica: Come si Esegue e Quando è Necessaria

Revisionato da: Elty~April 26, 2024
8 minuti
curva glicemica

Curva glicemica: cosa è e chi se ne occupa

Con il termine curva glicemica si intendono i cambiamenti dei livelli di glucosio nel sangue che si verificano nel corso del tempo in risposta all’assunzione di cibo.

La curva glicemica è dunque una sorta di grafico, che documenta le modalità con cui il corpo gestisce lo zucchero ingerito. I livelli di glucosio nel sangue possono salire o scendere in base a come il corpo li elabora e li impiega per creare energia.

Si tratta di un test molto utile per le persone che hanno o che sono a rischio di sviluppare il diabete, grazie alla sua capacità di fornire informazioni accurate riguardo a come il corpo reagisce all’assunzione di glucosio. Inoltre la curva glicemica rappresenta un esame importante per qualsiasi individuo desideri tenere sotto osservazione il proprio metabolismo e comprendere meglio la propria salute.

A occuparsi della curva glicemica sono solitamente medici specialisti quali gli endocrinologi che, grazie alla loro formazione, conoscono come trattare le ghiandole endocrine e le patologie metaboliche come il diabete.

Anche i diabetologi, ossia medici qualificati nel trattamento del diabete, gli esperti in medicina generale e gli internisti svolgono un ruolo di primo piano, e sanno interpretare la curva glicemica nell’ambito di un controllo di salute più esteso, specialmente se vi è il sospetto di problemi metabolici nel paziente.

Nella curva glicemica i valori forniscono un quadro dettagliato di come il corpo metabolizza il glucosio nel corso del tempo: riuscire a comprendere questi numeri è fondamentale per interpretare correttamente l’esito del test. 

I valori si basano su quanto velocemente e in che misura il livello di glucosio nel sangue aumenta dopo l’ingestione della soluzione zuccherina e in che modo ritorna ai livelli normali grazie all’azione dell’insulina, l’ormone che aiuta il glucosio a entrare nelle cellule dove può essere impiegato come energia.

Subito dopo aver ingerito la soluzione zuccherina, i livelli di glucosio nel sangue iniziano a salire. In una persona sana questi livelli dovrebbero raggiungere un picco entro un’ora o due e poi diminuire via via che l’insulina facilita l’assorbimento del glucosio.

Nella curva glicemica i valori normali di glucosio nel sangue a digiuno dovrebbero essere inferiori ai 100 mg/do, mentre due ore dopo aver ingerito la soluzione zuccherina i livelli dovrebbero essere inferiori a 140 mg/dl. Valori superiori a quelli indicati testimoniano una ridotta capacità di metabolizzare il glucosio, che rappresenta una possibile spia per il prediabete o per il diabete.

Gli effetti collaterali nella curva glicemica sono solitamente lievi. Alcuni individui possono avvertire reazioni avverse causate dall’ingestione della soluzione zuccherina quali nausea, vertigini o sensazioni di gonfiore. Gli effetti sono comunque temporanei e dovuti alla rapida assunzione di una grande quantità di zucchero.

Curva glicemica: come funziona

La curva glicemica è un test che si svolge in varie fasi, ognuna delle quali è fondamentale nello stabilire come il corpo amministra il glucosio. 

Il suo funzionamento inizia con la preparazione del paziente, che generalmente necessita di restare a digiuno nelle 8-12 ore antecedenti l’esame, al fine di ottenere una misurazione precisa del livello basale di glucosio nel sangue, ossia il livello di glucosio prima dell’assunzione di qualsiasi cibo o bevanda zuccherata.

Al termine del prelievo iniziale di sangue, per verificare il livello di glucosio a digiuno, al paziente viene data una soluzione zuccherina da bere. La soluzione è composta da una quantità precisa di glucosio, generalmente intorno ai 75 grammi, ed è ideata per stimolare una risposta del sistema metabolico del corpo.

Il paziente dovrà ingerire la soluzione in un lasso di tempo breve, intorno ai cinque minuti, per assicurare che la risposta metabolica sia standardizzata e comparabile tra diversi individui o test ripetuti.

Dopo aver assunto la soluzione, cominciano i prelievi di sangue, che vengono svolti a intervalli regolari per osservare come i livelli di glucosio nel sangue cambiano in risposta all’ingestione di glucosio. 

I prelievi vengono effettuati dopo trenta minuti, un’ora, due ore e talvolta anche tre ore dopo la somministrazione della soluzione. Grazie a questo metodo è possibile tracciare un grafico dettagliato dell’andamento della glicemia nel tempo ed è per questa ragione che è stato coniato il termine curva glicemica.

L’esame si focalizza sul monitoraggio della rapidità e dell’efficacia con cui il corpo è in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue dopo il loro innalzamento dovuto all’ingestione della soluzione zuccherina.

In una persona sana l’insulina prodotta dal pancreas svolge un ruolo importante nel processo, consentendo alle cellule di assorbire il glucosio e trasformarlo in una fonte di energia. Nel caso in cui i livelli di glucosio non si attestano su valori considerati normali entro due ore, può essere un segnale chiaro che il corpo non sta impiegando l’insulina in modo efficace, un evidente sintomo di resistenza all’insulina o di diabete.

Il test curva glicemica in gravidanza è uno strumento fondamentale per monitorare e gestire la salute durante un periodo estremamente delicato, in quanto fornisce informazioni vitali che possono aiutare a prevenire il diabete gestazionale o ad affrontarlo efficacemente, garantendo il miglior esito sia per la madre che per il bambino.

Curva glicemica: quando farla

Stabilire il momento opportuno per effettuare la curva glicemica consente di ottenere risultati accurati e di diagnosticare tempestivamente possibili disturbi nel metabolismo del glucosio quali il prediabete e il diabete. 

Il test può essere raccomandato in diverse situazioni, sia come parte di controlli di routine che in risposta a specifici sintomi. In questo schema sono elencate le motivazioni e i sintomi che rendono opportuno effettuare e prenotare la curva glicemica:

- Se si manifestano sintomi classici del diabete quali sete eccessiva, urinazione frequente, stanchezza insolita, visione offuscata o perdita di peso inspiegabile, il medico può consigliare una il  test glicemico per verificare la risposta del corpo al glucosio;

- In seguito ad esami del sangue di routine che documentano livelli elevati di glucosio a digiuno o di emoglobina glicata, può essere prescritto di effettuare la curva glicemica per comprendere il livello di tolleranza al glucosio;

- Le donne in gravidanza sono spesso sottoposte alla all’esame tra la 24a e la 28a settimana per escludere o meno la presenza del diabete gestazionale. Ciò fa parte della cura prenatale;

- Screening periodici abbinati alla curva glicemica sono utili per le persone con fattori di rischio quali sovrappeso o obesità, storia familiare di diabete, pressione alta, colesterolo alto, storia di diabete gestazionale o sindrome dell’ovaio policistico;

- La curva glicemica viene impiegata per monitorare lo sviluppo di una condizione come il prediabete, così da esaminare l’efficacia delle modifiche dello stile di vita o dei trattamenti per ridurre i livelli di glucosio nel sangue;

- Più raramente il test è utilizzato per monitorare l’efficacia del trattamento in persone già diagnosticate con diabete, specialmente se stanno cambiando la loro terapia o lo stile di vita.

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Curva glicemica gravidanza: quanto è importante

La curva glicemica gravidanza merita un approfondimento poiché riveste un ruolo cruciale nel contesto della salute materna e fetale, dato che è proprio in questo periodo che avvengono cambiamenti considerevoli nel metabolismo del glucosio della donna. 

I cambiamenti possono generare una patologia temporanea detta diabete gestazionale, che si sviluppa per la prima volta nel corso della gravidanza e che solitamente si risolve dopo il parto.

Il test della curva glicemica in gravidanza viene effettuato tra la 24a e la 28a settimana di gravidanza. È in questo lasso di tempo, infatti, che il diabete gestazionale ha maggiori possibilità di presentarsi per via dell’aumento naturale della resistenza all’insulina che accade in questo stadio della gravidanza. 

La resistenza all’insulina avviene per via degli ormoni prodotti dalla placenta, che aiutano a sostenere la gravidanza, ma rendono talvolta più complicato per il corpo della madre l’uso dell’insulina.

Nel corso dell’esame la gestante beve una soluzione contenente una quantità precisa di glucosio e vengono misurati livelli di zucchero nel sangue a intervalli prestabiliti come nel test standard. Tuttavia, a causa delle condizioni particolari metaboliche in gravidanza, i valori di riferimento per la diagnosi del diabete gestazionale possono essere diversi rispetto quelli utilizzati nella popolazione comune. 

Quando l’esito dell’esame indica livelli di glucosio elevati nel sangue, può essere necessario svolgere ulteriori test o iniziare fin da subito un piano di gestione, che comprende modifiche alla dieta, esercizio fisico regolare e talvolta l’utilizzo di insulina o di altri farmaci.

Senza un trattamento adeguato il diabete gestazionale può causare complicazioni quali il parto prematuro, iperglicemia neonatale e un incremento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 per la madre. 

Curva glicemica: effetti collaterali

Come già accennato gli effetti collaterali nella curva glicemica sono rari e per lo più lievi. Generalmente durante l’esame il paziente può avvertire nausea, vertigini o sensazione di gonfiore provocati dalla soluzione zuccherina.

Gli effetti sono temporanei e provocati dalla rapida assunzione di un grande quantitativo di zucchero, ma tendono a svanire da soli una volta che i livelli di glucosio iniziano a stabilizzarsi. Inoltre il test necessita di più prelievi di sangue in un breve lasso di tempo e alcuni individui avvertono un leggero dolore o lividi nei punti in cui l’ago è stato inserito.

Alcuni pazienti percepiscono una sensazione di vertigini o debolezza durante e dopo l’esame, soprattutto per chi è sensibile alla vista del sangue o ha una bassa soglia del dolore. Al netto degli effetti collaterali, la curva glicemica è un test diagnostico sicuro e per la maggior parte delle persone i benefici superano di gran lunga i leggeri e temporanei malesseri. 

FAQ Curva glicemica: le risposte alle domande più frequenti

Quando si fa la curva glicemica?

La curva glicemica viene fatta in presenza di sintomi di diabete, in seguito a risultati anomali da test precedenti, per rilevare il diabete gestazionale. Inoltre è uno strumento utilizzato per la diagnosi di prediabete e nel monitoraggio del trattamento del diabete.

Come si fa la curva glicemica?

Per svolgere correttamente il test il paziente deve digiunare nelle 8-12 ore antecedenti. In seguito avviene la misurazione iniziale e viene somministrata la soluzione glucosata. Successivamente avvengono i prelievi a cadenza programmata e infine si analizzano i risultati.

A che settimana si fa la curva glicemica?

La curva glicemica in gravidanza viene solitamente eseguita tra la 24a e la 28a settimana di gestazione. 

Cosa mangiare dopo la curva glicemica?

Dopo aver svolto l’esame curva glicemica è consigliato assumere pasti equilibrati, carboidrati complessi, proteine, grassi sani. Inoltre è indicato idratarsi a sufficienza ed evitare zuccheri semplici.