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Colposcopia: Guida Completa alla Diagnosi di Anomalie Cervicali

Revisionato da: Elty~April 19, 2024
7 minuti
Colposcopia

Colposcopia: cosa è e chi se ne occupa

La colposcopia è una procedura di diagnosi medica grazie alla quale è possibile analizzare da breve distanza la cervice, vale a dire l’ingresso all’utero, la vagina e la vulva per individuare eventuali anomalie.

L’esame viene eseguito impiegando un colposcopio, uno strumento simile ad un binocolo posizionato su un supporto, che fornisce un’immagine ingrandita delle zone da esaminare. Il colposcopio consente allo specialista di verificare con maggiore sicurezza la presenza di patologie o disturbi altrimenti non visibili ad occhio nudo.

La colposcopia risulta alquanto preziosa per accertare cambiamenti precancerosi o cancerosi nel tessuto del collo dell’utero, partecipando in modo efficace alla corretta prevenzione del cancro cervicale. L’esame viene inoltre utilizzato in caso di problematiche quali lesioni genitali o vaginiti e per guidare biopsie di tessuti anomali.

Le figure mediche maggiormente competenti e specializzate nel campo della colposcopia sono i ginecologi, che di mestiere si occupano della salute riproduttiva delle donne. Essi possiedono una formazione ben definita non solo nella messa in pratica del procedimento, ma anche nell’interpretazione degli esiti e quindi sono in condizione di fornire una diagnosi precisa e di stabilire un piano di trattamento mirato ed efficace.

L’esame ha una durata media compresa tra i 15 e i 20 minuti durante i quali il medico applica soluzioni di aceto o iodio sulla cervice con l’intento di portare alla luce le aree di tessuto anomalo, rendendole più bianche e semplificando il riconoscimento di possibili disturbi. 

Nel caso di colposcopia positiva si fa riferimento all’individuazione di zone anormali o sospette nel tessuto analizzato del collo dell’utero, della vagina o della vulva. Un esito positivo non indica obbligatoriamente che vi sia la presenza di un cancro, ma significa che il medico ha individuato delle alterazioni che necessitano ulteriori analisi per stabilire se sono sorte aree di infiammazione, infezioni da papilloma virus o HPV, lesioni precancerose o seppur in casi più rari il cancro.

Al termine di una colposcopia positiva viene eseguita in alcune situazioni una biopsia per accertare la natura esatta della patologia e pianificare il trattamento più indicato.

Prima abbiamo accennato alle infezioni da papilloma virus, a tal proposito devi sapere che la colposcopia HPV costituisce l’applicazione apposita della colposcopia per studiare le conseguenze dell’infezione da papilloma virus sul tessuto cervicale, vaginale e vulvare. 

La colposcopia HPV è impiegata come passaggio successivo all’accertamento di anomalie o della presenza di papilloma virus ad alto rischio, tramite un test di monitoraggio come il pap test o il test HPV. La procedura della colposcopia HPV consente di riconoscere le zone che richiedono una cura particolare e, quando necessario, di estrarre campioni di tessuto per uno studio più accurato.

Colposcopia: come funziona

Per svolgere correttamente una colposcopia è necessario ultimare una serie di passaggi chiave, che hanno l’obiettivo di analizzare con attenzione la cervice, la vagina e la vulva per rilevare qualsiasi genere di anomalia.

Per eseguire una colposcopia risulta fondamentale l’uso di uno strumento ottico detto colposcopio, grazie al quale è possibile ingrandire l’immagine dei tessuti esaminati fornendo una visione nitida altrimenti non ottenibile con un esame visivo normale. 

Il primo passo vede la paziente sistemata su un lettino ginecologico in maniera simile a come avviene durante il pap test. In questo frangente è molto importante che la persona sia rilassata per facilitare l’esecuzione del test. 

Il medico inserisce un dispositivo chiamato speculum nella vagina. Lo speculum è identico a quello usato per il pap test e serve a tenere aperte le pareti vaginali per consentire una visione nitida della cervice.

Quando la cervice è visibile il medico colloca il colposcopio a una breve distanza dall’apertura vaginale. Il colposcopio non entra in contatto con la paziente, ma è utile per osservare da distanza ravvicinata la superficie della cervice, della vagina e della vulva. Tramite l’oculare del colposcopio lo specialista ha a disposizione un’immagine ingrandita dei tessuti, riuscendo a identificare zone sospette per le quali è indispensabile un’ulteriore analisi.

Nelle 24-48 ore antecedenti una colposcopia i rapporti sessuali potrebbero essere sconsigliati così come l’uso di tamponi o prodotti vaginali al fine di evitare un’irritazione della cervice o un alterazione dell’ambiente vaginale con il conseguente rischio di condizionare la chiarezza della visualizzazione nel corso della procedura.

Ma anche nei 7 giorni seguenti alla colposcopia i rapporti sessuali non sono indicati, generalmente per diminuire le probabilità di infezioni e sanguinamento.

Molte donne poi si domandano se la colposcopia è dolorosa ma possiamo tranquillizzare sul fatto che per la maggior parte di esse comporta un disagio minimo, non molto differente da quello provocato dal pap test.

Il livello di dolore cambia però considerevolmente da una persona all’altra a seconda della sensibilità individuale, le condizioni specifiche del tessuto cervicale e l’esperienza emotiva legata alla procedura. Quando si parla di colposcopia dolorosa si fa riferimento al dolore avvertito durante l’esame che può essere provocato dall’inserimento dello speculum o dall’applicazione delle soluzioni di aceto o iodio sulla cervice.

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Colposcopia: quando farla

La colposcopia è un metodo di diagnosi raccomandato in molteplici situazioni mediche. La scelta di procedere con una colposcopia è solitamente data dagli esiti di esami di screening preliminari o dalla presenza di segnali evidenti che indicano anomali nel tessuto cervicale, vaginale o vulvare.

Vediamo ora le circostanze più diffuse in cui la colposcopia è consigliata:

- Uno degli scenari in cui viene raccomandata è il rilevamento di cellule anomale durante un pap test. Se i risultati evidenziano modifiche evidenti nelle cellule cervicali, la colposcopia permette di analizzare la zona per verificare la necessità di ulteriori accertamenti; 

- La procedura è indicata al termine di un test HPV positivo per esaminare la cervice alla ricerca di segni di lesioni precancerose o cancerose;

- Nel corso di un esame pelvico regolare il medico può osservare anomalie visive sulla cervice o nelle zone adiacenti che comprendono aree erose o infiammate, che possono essere segnali di lesioni precancerose, infezioni o altri problemi per il quale si rende necessaria la colposcopia;

- La comparsa di sintomi quali sanguinamento anormale, secrezioni vaginali insolite o dolore pelvico può comportare il bisogno di effettuare una visita per stabilire la causa;

- Le donne che hanno subito trattamenti per lesioni precancerose o cancerose della cervice quali la crioterapia, l’escissione elettro-chirurga ad ansa o la conizzazione possono necessitare di colposcopie regolari per monitorare eventuali recidive o nuove anomalie;

- Infine il testo può essere utilizzato per analizzare e diagnosticare lesioni o verruche genitali, soprattutto quelle legate al papilloma virus o HPV.

Per fissare una visita di colposcopia i costi in Italia presso cliniche private si aggirano tra una cifra compresa tra i 120 euro e i 200 euro.

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Colposcopia con biopsia: cosa è

La colposcopia con biopsia è un’evoluzione della classica procedura di colposcopia che comprende il prelievo di uno o più piccoli campioni di tessuto delle zone che appaiono anormali durante l’esame colposcopico.

Grazie a tale metodo è possibile indagare più da vicino il tessuto sospetto per identificarne la natura, mettendo a disposizione informazioni preziose non ottenibili con l’osservazione visiva standard.

Il medico durante la colposcopia rileva zone apparentemente anormali, sospette o che evidenziano cambiamenti del tessuto potenzialmente precancerosi o cancerosi e successivamente dispone lo svolgimento di una biopsia.

La colposcopia con biopsia prevede l’uso di uno strumento speciale per estrarre il piccolo campione di tessuto e può risultare leggermente dolorosa, ragione per cui si sceglie l’impiego di anestetico locale per diminuire il disagio della paziente.

La colposcopia con biopsia può mostrare la presenza di cellule anormali, precancerose, cancerose o di infezioni che potrebbero non risultare evidenti tramite l’osservazione colposcopica. Grazie a tale esame il medico è in grado di elaborare un piano di trattamento mirato che può spaziare da ulteriori osservazioni a interventi terapeutici specifici.

La colposcopia con biopsia rende possibile l’individuazione precoce delle lesioni precancerose, aumentando le percentuali di riuscita della cura e di prevenzione del cancro cervicale. Nonostante la possa provocare un po’ d’ansia nel paziente, bisogna tenere a mente che comporta complicanze gestibili senza particolari patemi quali il disagio o sanguinamento post-procedurale.

FAQ Colposcopia: le risposte alle domande più frequenti

Come si fa la colposcopia?

La paziente viene fatta posizionare sul lettino ginecologico e in seguito il medico inserisce uno speculum nella vagina per consentire una nitida visione della cervice. Il medico utilizza uno strumento detto colposcopio per osservare la cervice e le zone adiacenti in maniera chiara. In alcuni contesti possono essere applicate soluzioni di aceto o una soluzione di iodio per far risaltare le zone di tessuto anormale. Infine, se necessario, viene svolta una biopsia e al termine del test la paziente può riprende le proprie attività quotidiane.

Quanto durano le perdite dopo colposcopia?

Generalmente, le perdite seguenti ad una colposcopia durano per alcuni giorni, massimo 7. 

Che cos’è la colposcopia?

La colposcopia è una procedura diagnostica che consente di analizzare con precisione la cervice, la vagina e la vulva per individuare zone di tessuto che presentano patologie o disturbi. È una procedura raccomandata successivamente a risultati anormali di test di screening come il pap test o in presenza di sintomi che indicano anomalie cervicali o vaginali. 

A cosa serve la colposcopia?

La colposcopia serve ad analizzare con dettaglio la cervice, la vagina e la vulva per esaminare in modo approfondito esiti anormali di un pap test o di un test per l’HPV, guidare la biopsia di zone sospette, diagnosticare cause di sanguinamento anormale ed esaminare lesioni genitali o infiammazioni per stabilire la loro natura e il trattamento.

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