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Anoressia nervosa: inizia a parlarne al tuo psicologo online

Revisionato da: Elty~March 01, 2024
3 minuti

Anoressia nervosa: cosa è

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare e può essere definita come il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra di quello che può essere considerato “normale” per età e statura.

Oggi giorno stanno aumentando i casi di anoressia nervosa anche tra gli uomini, non può quindi più essere pensato come un disturbo che interessa esclusivamente le donne.

Il termine anoressia deriva dal greco anorexía, ossia senza appetito tuttavia nell’anoressia nervosa non manca l’appetito: si assiste a una strenua lotta contro la fame per perdere peso.

Esistono due diversi tipi di anoressia:

  1. Con restrizioni: ovvero la persona non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione come può essere il vomito o l’uso di lassativi o l’esercizio fisico eccessivo

  2. Con abbuffate/condotte di eliminazione ovvero la persona ha regolarmente presentato abbuffate o condotte di eliminazione

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Anoressia nervosa: sintomi

I sintomi dell'anoressia nervosa possono essere diversi:

  • L’intensa paura di acquistare peso, anche quando si è sottopeso

  • L’alterazione della propria immagine corporea (ad esempio spesso vengono considerate grasse alcune parti del corpo come le braccia, la pancia o le gambe)

  • La forte influenza del peso e della forma del corpo sull’autostima e spesso l'aumento del peso determina sentimenti di frustrazione e depressione

  • Il rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso

  • La sensazione di essere costantemente poco efficaci.

Quest’ultimo sintomo si connette molto bene all’immagine che queste persone hanno di sé stesse: spesso sono i classici “bravi bambini o brave bambine” che hanno passato la vita tentando di compiacere i genitori e hanno il forte desiderio di essere appunto perfetti per cercare di mettere a tacere un profondo sentimento di non valere nulla.

Inoltre al centro dei pensieri di chi soffre di anoressia nervosa c’è la preoccupazione continua e ossessiva di quello che può o non può essere mangiato e delle calorie assunte che devono poi essere bruciate; ci sono rituali ossessivi di preparazione e assunzione del cibo.

Ecco che l’organizzazione della vita quotidiana ruota spesso intorno ai momenti del pasto e alle abitudini alimentari, determinando vincoli molto pesanti nella conduzione della propria vita e di quella dei familiari.

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Anoressia nervosa: come guarire

Innanzitutto mi preme sottolineare che non si può guarire da soli da questo disturbo ma è utile rivolgersi a uno psicologo. Inoltre l’anoressia nervosa spesso è resistente al cambiamento proprio perché le ragioni che la sostengono sono difficili da cambiare.

In alcuni casi è richiesto il ricovero ospedaliero, quando la perdita del peso è del 30% inferiore rispetto al normale peso corporeo: spesso le persone affette da questo disturbo sono fortemente angosciate dal ricovero appunto perché estremamente spaventate dall’idea di riprendere del peso corporeo.

Solitamente è utile che lo psicologo lavori in sinergia con il nutrizionista per creare una rete di supporto intorno alla persona sofferente.

Alcune delle strategie usate in terapia sono la scrittura di un diario alimentare in cui la persona può annotare tutti i comportamenti alimentari ma anche i fatti, gli eventi e gli stati d’animo associati a questi comportamenti alimentari.

Questo consente sia al nutrizionista che allo psicologo di capire le dinamiche di questi comportamenti alimentari e capire le situazioni che li elicitano; al tempo stesso la paziente potrà cominciare a riflettere su di essi.

Fondamentale in tutto questo risulta essere anche il supporto della famiglia: famigliari e eventuali partner, infatti, devono assumere atteggiamenti empatici e comprensivi.

In alcuni casi lavorare anche con i familiari aiuta a modificare i comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione, ad esempio bisogna evitare che al momento della cena il discorso principale sia centrato sulla quantità di cibo ingerita dalla persona sofferente.

Il significato più profondo

L’anoressia è un tentativo di cura di sé: ovvero l’obbiettivo è quello di sviluppare attraverso la disciplina del corpo un senso di individualità ed efficacia: spesso queste persone hanno sviluppato un modo di essere e di comportarsi ideale (un falso sé) al fine di compiacere costantemente gli altri in quanto, molto spesso, hanno radicata in loro la convinzione che laddove non si fosse così perfetti appunti, si rischierebbe di essere abbandonati.

Tutto questo porta a sviluppare anche sentimenti inconsci di risentimento per non poter essere come realmente si vorrebbe e quindi l’anoressia assume l’aspetto di una ribellione in cui si cerca di affermare il proprio vero Sé.

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